Trattamento indiretto
Pratico anche, nell’ambito della mia attività, il c.d. trattamento indiretto rispetto al portatore del sintomo (ad es. su un componente della famiglia), quando l’interessato non intende rivolgersi allo psicologo, o perché non riconosce il sintomo oppure quando l’inserimento in un contesto di cura, potrebbe essere controproducente (ad es. per bambini o adolescenti).
A volte può accadere che la persona non sia in grado di intraprendere una psicoterapia in prima persona o che la rifiuti con decisione, in questi casi i familiari si sentono in una situazione di impotenza di fronte all’aggravarsi, nel tempo, dei sintomi e dei comportamenti legati alla patologia che finiscono per investirli.